SARÀ QUELLO GIUSTO?

10.01.2014 13:36

ciao a tuti... oggi mi piacerebbe parlare di una questione  che a me ha sempre scaturito molta curiosità anche solo per il fatto che ogni volta che mi ponevo la domanda : COSA CI SPINGE A SCEGLIERE DETERMINATI CIBI RISPETTO AD ALTRI? ....non riuscivo mai a darmi una risposta esaustiva.Sembrerebbe una domanda ovvia , forse banale, ma sicuramente scoprirete qualcosa di nuovo , o che magari avete sempre fatto inconsciamente e che ora forse riuscirete a fare più consapevolmente

Sarà quello giusto?

 
 

Vengono consumati 15 000000 di pasti al giorno, dei quali  la maggiorparte avviene in compagnia ,solo circa il 25% vengono effettuati da soli ad esempio dai single. ogni pasto è costituito da ricette che costituiscono una costruzione ed una comunicazione sociale, infatti in tutte le civiltà, il cibo costituisce la maggiore forma di scambio sociale che genera interazioni diverse con la società.

La scelta del cibo  daltronde non è genetica ,( anche se solitamente  il dolce è buono e l' amaro  cattivo, questo non vale 

sempre !)  ma è una vera  questione sociale , dipende sia dalla cultura ,sia dalle vie di influenza del contesto socioculturale  e anche dalla quantità consumata .

Le cause più ovvie e scontate sono quelle culturali e ambientali., a partire dalla disponibilità ovvero : puoi mangiare solo quello che c’è da mangiare , se però il prodotto non c'è ed è indispensabile , lo importo e questo determina un aumento del prezzo del prodotto stesso .Il prezzo è una seconda variable che determina il consumo, infatti se il prodotto costa troppo non lo acquisto .Un terzo fattore culturale è l'innovazione tecnologica , la quale cerca di andare incontro alle esigenze dei consumatori ; ad esempio negli ultimi anni , hanno cominciato ad avere molto successo i piatti pronti , che seguono il desiderio di molti , di poter mangiare a casa propria, dei piatti già cucinati che devono essere soltanto riscaldati .

 

Le cause discriminanti   però possono anche essere di tipo psicologico , quindi dipendere dalle esperienze passate di ogni singolo individuo . In primis troviamo la quantità di cibo , infatti siamo soliti confrontare la quantità di cibo consumata quotidianamente con quella consumata nel passato o in determinati periodi della propria vita. In secondo luogo dobbiamo considerare la visione che si ha del proprio corpo al momento dell' acquisto o del consumo del cibo , infatti sarò maggiormente predisposto ad assumere cibo se in quel momento mi vedo magro piuttosto che il contrario ; inoltre troviamo le regole di consumo che sono quelle per cui durante un pasto a seconda del numero di portate , del tipo  e dell'ora in cui mi trovo a consumare il pasto , prediligo certi alimenti piuttosto che altri .

Negli ultimi anni è subentrato anche un altro fattore che si basa sul rapporto cibo-salute , di conseguenza più il prodotto è salubre più lo consumo . È noto , per questo motivo un decremento nella vendita di friggitrici e un aumento del consumo di burro a basso contenuto di grassi , infatti,  al giorno d'oggi il segreto per incrementare la vendita di un prodotto è quello di ridurre o sostituire la sostanza dannosa o eccessivamente grassa a favore di alimento più sano e ricco di proprietà nutrizionali.

Inutile dire che tra i fattori che determinano la scelta di un cibo rientrano anche le preferenze personali ; quindi in linea di massima , ognuno mangia ciò che ama ,in realtà questo non corrisponde sempre al vero , infatti soprattutto negli ultimi periodi si mangia ciò che c'è e che costa poco . PURTROPPO O PERFORTUNA GRADIMENTO E PREFERENZA SONO DUE COSE DIVERSE.

Un altro fattore discriminante è la tecnica e l'accuratezza con cui avviene la preparazione del cibo che termina con la presentazione del piatto ; ora , è vero che il risultato principale deve essere il sapore di quello che stiamo assaggiando ,ma in realtà anche l'occhio vuole la sua parte , soprattutto nel momento in cui ci troviamo davanti ad una scelta . Questo è ciò che avviene anche per il confezionamento degli alimenti che deve essere il più accattivante possibile , affinchè , come uno slogan , attragga la nostra curiosità e la nostra attenzione.

Anche la disposizione del cibo sugli scaffali è un modo per il venditore di portarci a scegliere ciò che lui desidera : se ci fate caso i prodotti che costano meno sono sempre disposti agli estremi degli scaffali, o in cima o all'estremo inferiore , e quindi lontani dalla portata dei nostri  occhi e  delle nostre braccia .

 

Tra i fattori diretti è inevitabile dire che il contesto in cui viviamo influenza il rapporto che abbiamo con il cibo ,infatti a seconda del numero di persone con cui ci troviamo a consumare il pasto , la quantità di cibo assunta è direttamente proporzionale all’aumentare dei commensali ( più si è , più si mangia).

Inoltre negli ultimi anni sempre più persone hanno sentito l'esigenza di acquisire un' istruzione a livello culinario ma anche dal punto di vista delle wualità nutrizionali degli alimenti ! Dal momento che è ormai risaputo che non c'è migliore prevenzione all'invecchiamento e alle patologie in genere , che seguire una dieta sana e un corretto stile di vita, ma credo che questa frase non vi sia nuova . 

È importante ricordare che il cibo è anche cultura e tradizione e diventa un elemento di identificazione con un particolare territorio ,nel momento in cui si vuole scoprire la storia e la civiltà di una popolazione.

Tra gli aspetti socioculturali sottolineiamo una possibile influenza che possono avere i genitori sui figli dal punto di vista alimentare .

Parliamo dei bambini perchè sono loro i futuri consumatori e da loro deve iniziare il nostro studio. I genitori, infatti possono spingere i propri figli ad assaggiare cose nuove e quindi innestare in loro una curiosità, volta alla concezione del cibo come piacere e passione , oppure al contrario possono abituarli ad assumere sempre lo stesso tipo di cibo per comodità , mancanza di tempo oppure per assecondare le loro richieste pensando in questo modo di premiarli ; in realtà , così non si fa altro che indurli ad una pigrizia dal punto di vista culinario che li spingerà a definire come buono solo ciò che sono abituati a mangiare quotidianamente.

Un altro fattore è l'internazionalizzazione ,che è stata una conseguenza della globalizzazione che ha fatto di noi cittadini del mondo e che ha cambiato anche il consumo di cibo, dal momento che la popolazione ha cominciato a spostarsi e a stabilirsi in nuovi territori anche il cibo ha dovuto cominciare a spostarsi e a diventare reperibile in ogni luogo fosse richiesto.

La scelta del cibo avviene in base a proprietà chimico / fisiche e dal contenuto di nutrienti dell'alimento. L'individuo , influenzato dalla percezione degli attributi sensoriali , da fattori fisiologici (sazietà, fame, ) e dal prezzo ,stabilisce se quel tipo di cibo è idoneo al consumo.

La scienza che studia il consumo è chiamata CONSUMER SCIENCE   ,e si occupa di  gestire tutti i fattori che la determinano . quindi si occupa di valutare il motivo della preferenza verso uno o più prodotti , questo sembrerebbe uno studio banale ,in realtà i consumatori essendo sensibili alle interferenze causate da effetti fisiologici e psicologici derivanti dalla prova o dal campione , non è possibile servirsi di un modello matematico al quale far riferimento .... ma noi consumatori possiamo adottare almeno qualche piccolo trucchetto per non farci fregare...